NON FINIREMO MAI DI CHIAMARLI EROI !!!!

L’obiettivo del terrorista, un pachistano o comunque straniero, secondo gli afghani, erano proprio i civili ed i soldati della Nato. «Una delle nostre sentinelle l’ha visto avvicinarsi e ha gridato in dari (una delle due lingue afghane nda) “Altolà, fermo”, ma vistosi scoperto il terrorista si è fatto saltare in aria» rivela il comandante di Italfor. La strage è avvenuta alle 9.52 locali di ieri, le 6.22 in Italia. Il kamikaze aveva quasi raggiunto dei civili, che sono finiti in mille pezzi avvolti dal fumo scuro dell’esplosione. Il maresciallo Paladini forse si stava avvicinando per fermarlo. Purtroppo era il più vicino a 15-20 metri. Per lui non c’è stato nulla da fare «la forza dell’esplosione lo ha scaraventato contro un nostro camion e non ha più ripreso conoscenza» racconta De Fonzo. Altri tre soldati italiani, oltre al colonnello, sono rimasti feriti. Il caporal maggiore scelto Andrea Bariani, del 5° reggimento Alpini di Vipiteno, che faceva da scorta al comandante. Il capitano Salvatore Di Bartolo, dell'11° reparto Infrastrutture di Messina e il suo parigrado Stefano Ferrari, del 2° reggimento Pontieri di Piacenza che lavoravano al ponte. Schegge al volto, ferite a una gamba e una frattura al braccio considerate non gravi. Un elicottero francese li ha trasportati verso l’ospedale da campo di Kabul, ma per Paladini non c’è stato nulla da fare.

DOPO ESSERE VENUTI A CONOSCENZA DELLA DINAMICA DELL'ATTENTATO RISULTA DISGUSTOSO E FUORI LUOGO CONTINUARE A SENTIRE LE POLEMICHE DELLA SINISTRA RADICALE RIGUARDANTI IL RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE DAI LUOGHI IN CUI SONO IMPEGNATI.....IN QUESTI CASI BISOGNEREBBE SOLO ESPRIMERE IL MASSIMO APPOGGIO AI RAGAZZI IMPEGNATI A SVOLGERE UN DURO E PERICOLOSO LAVORO IN NOME DELL'ITALIA E DI TUTTI GLI ITALIANI.....

UN FORTE ABBRACCIO E LE PIU' SENTITE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA,

ORGOGLIOSI DI ESSERE CONNAZIONALI DI DANIELE.

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