SALE ALTO IL TRICOLORE,SUONA FORTE L'INNO DI MAMELI





Bettini: "Visto che succede a farmi arrabbiare?"


Il toscano dopo il trionfo di Stoccarda: "Ne ho viste e sentite troppe. Il mio successo è di tutta la squadra". Il nemico McQuaid lo esalta: "E' un campione superbo, non posso che fargli i complimenti". Il c.t. Ballerini: "Una squadra di grandissimi uomini"

Paolo Bettini, trionfo mondiale a Stoccarda. Ap
STOCCARDA, 30 settembre 2007 - "Sono ancora arrabbiato. Come prima della corsa. In questa settimana ne ho viste e sentite troppe". Paolo Bettini non riesce a scansare quel fondo di amarezza che circonda un'impresa storica. "Noi ciclisti abbiamo imparato sulla nostra pelle che chi sbaglia deve pagare. Ed è giusto che sia così anche per chi non corre in bici. Mi riferisco a chi ha infangato il mio nome". Parole di rabbia in un giorno di vittoria. Ma la portata dell'impresa è tale (è il quinto corridore a centrare due Mondiali di fila dopo Gianni Bugno, anch'egli vincitore a Stoccarda nel '91, e i belgi van Looy, van Steenbergen e Ronsse) che il sorriso ci mette un attimo a ricomparire sul volto del bicampione del Mondo.


INCHINO - Pat McQuaid, uno dei "grandi nemici" di Bettini, ha usato parole al miele. "E' venuto a Stoccarda, ha visto cosa lo aspettava, e ha vinto. E' un campione superbo. Non posso che fargli i complimenti". Paolo ha abbozzato un mezzo inchino. “Quando fanno arrabbiare Bettini questo è il risultato. Il mio inchino? C’era tutta la mia semplicità e i sacrifici di una carriera che qualcuno ha cercato di infangare. Ho pensato a tutti. A mio fratello, ai miei genitori, a mia moglie e a mia figlia Veronica, a cui vado a comprare il regalo perchè è stato il suo compleanno. E ai miei genitori dico di stare tranquilli perchè siamo tutti molto sereni e c’è chi lavora per la nostra serenità. La voglia di piantare tutto è tanta, ma la vita va avanti”. I festeggiamenti più apprezzati sono stati quelli dei tifosi, dei meccanici e dello staff che hanno "travolto" gli azzurri a suon di gavettoni e cori.
BIRRA E IRIDE - Il tempo di una doccia e il leader di una delle Nazionali più forti di sempre è stato circondato dai suoi compagni intorno a un tavolo con parecchia birra e una maglia con l'iride al centro. "Se oggi è arrivata questa vittoria il merito è vostro", ha detto il 33enne di Cecina ai suoi compagni poco dopo aver ricevuto la telefonata di Romano Prodi. Poi, con la solita sferzante ironia ha aggiunto: "Ho un solo cruccio, non c'è stato verso di stringere la mano alla signora Eisenmann" (la donna a capo dell'organizzazione dei Mondiali che avevo chiesto al Tribunale di Stoccarda la sua esclusione).
RIVALSA - "Paolo ha sofferto tanto in questa settimana", ha dichiarato la moglie Monica. "Ma lui è così, ha una forza incredibile ed è un vincente". "Abbiamo dimostrato di avere due c... così", aggiunge Bertolini, che ha interpretato alla perfezione il suo ruolo, "e Paolo ha corso la gara più bella e difficile della sua carriera in un modo splendido". Pozzato: "Ho avuto i crampi a 7 chilometri dal traguardo, peccato perché potevo restare con Paolo. Ma va benissimo così". Ballan: "E' andato tutto benissimo, Germania e Spagna sono rimaste fuori dai momenti cruciali della corsa".
TUTTI PER IL C.T. - Raggiante Franco Ballerini, e anche commosso quando gli azzurri lo hanno applaudito tutti insieme: "Avrò ricevuto 200 messaggi di complimenti - ha detto il c.t. che ha vinto due Mondiali e un'Olimpiade in tre anni - ma il merito è tutto loro, sono dei grandissimi uomini prima che dei campioni. Oggi hanno corso in maniera perfetta, aiutandosi nei momenti difficili, come quando Bruseghin ha rotto la catena e si è creato il buco". Chiude Rebellin, il regista: "Visto? E' riuscito un film proprio apprezzato".

VIDEO: http://www.raisport.rai.it/sportpopupvideo?dim=large&video=/RaiSport/pub/static/2007/9/Bettini_bis_mondiale.wmv





Italia campione d'Europa!

Splendida impresa delle azzurre, che in finale travolgono 3-0 la Serbia e chiudono imbattute un torneo dominato: primo titolo continentale per l'Italia femminile

Le azzurre esultano: è trionfo Italia. Ansa
LUSSEMBURGO, 30 settembre 2007 - L’Italia di Massimo Barbolini è campione d’Europa per la prima volta nella sua storia, con l’8ª vittoria in 8 match. Un successo schiacciante, nettissimo, 5 anni dopo la vittoria al Mondiale. La Serbia è letteralmente schiantata (3-0, parziali 26-24 25-18 25-21) in una finale incerta solo nel primo set.

AVVIO IN SALITA - L’Italia parte male. Le battute serbe mettono in crisi la ricezione azzurra, il gioco è per forza di cose più scontato, così le muratrici di Terzic hanno vita facile. Le italiane vanno in crisi: Barbolini chiama un primo timeout e poi un altro per cercare di mettere un po’ d’ordine. Invita le ragazze alla calma, ad aspettare, a non farsi prendere dall’ansia. A giocare sulle mani: sul 12-14 decide il cambio: entra Manuela Secolo ed esce Serena Ortolani. L’Italia non si riprende subito, resta in apnea. La Serbia sembra sicura di poter chiudere il set, ma sul 20-23 va in battuta la Barazza, una serie di 4 servizi velenosi manda in tilt la ricezione della Serbia. L’Italia si aiuta con la difesa e il muro e compie l’impresa: sorpasso 24-23. Quello che la Serbia aveva fatto con la Polonia in semifinale adesso lo subisce, anche dal punto di vista mentale. E’ il momento decisivo di tutta la gara. Spasojevic e compagne sono in affanno, annullano una prima palla set, ma non la seconda. Tai Aguero è in battuta, ci pensa qualche secondo prima di effettuare il servizio, è come se volesse trasmettere un fluido magico alla palla. Forse ce la fa: centra la Spasojevic che deraglia e butta la palla in tribuna.

IPOTECA - L’Italia vince il primo set e mette un’ipoteca sul match. La Serbia accusa il colpo. Barbolini ovviamente conferma la Secolo in campo e l’Italia con questo modulo è quella che vince. Ancora con le battute le azzurre seminano scompiglio nella ricezione avversaria. La Serbia ha un sussulto riemerge – momentaneamente dall’8-3 all’8-6 grazie ai colpi della Nikolic, ma se l’Italia non si era fatta intimidire anche sotto di 5 punti, certo non si fa angosciare quando è in vantaggio.
Le italiane si tranquillizzano e riprendono il lavoro interrotto: Secolo, Del Core e ancora una volta Barazza, mettono angoscia alla Serbia che orami è in balia delle azzurre. Solo un anno fa la squadra di Belgrado aveva strappato all’Italia il bronzo al Mondiale, in una finale senza storia. Adesso le parti si sono invertite. A turno ognuna delle azzurre fa giocate importanti e a loro modo decisive: Cardullo in difesa (memorabile uno striscione che la riguarda, 2a linea reparto di Cardulogia), Gioli a muro, Aguero in attacco. La Serbia ci riprova, non vuole arrendersi, resta attaccata al set. Ma dopo il 20° punto l’Italia fa lo strappo, che si rivela decisivo. Campionesse d’Europa



VIDEO: http://www.raisport.rai.it/sportpopupvideo?dim=large&video=/RaiSport/pub/static/2007/9/pallavolo_europeo_alle_azzurre.wmv

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